Lunga e diritta correva la strada... (non proprio così diritta)pubblicato il 16/12/2008 @ 13:18 Tutti i giorni al telegiornale si parla di incidenti stradali, il ragazzo che ha travolto una ventina di pedoni in attesa del pullman per esempio, ma ogni giorno ce n'è una nuova. Il fatto però è che rimaniamo quasi impassibili di fronte questi avvenimenti un po' perché ormai ci siamo abituati, grazie anche a mass-media il cui pubblico si direbbe formato dal 70% di becchini, e un po' perché è tutta gente che non conosciamo. Bene, quello di domenica sera lo conoscevo. Per chi non abita nella mia zona probabilmente non ne saprà nulla, ma chi ieri mattina ha comprato La Gazzetta di Mantova o ha ascoltato Radio Circuito 29 (probabilmente vale anche per altri giornali e radio) magari avrà letto di un diciassettenne caduto in un fosso e schiantatosi contro un palo nei pressi di Salina. Bene, quello era l'amico con cui domenica stavo tornando a casa in moto da Bellaguarda, in via Motta (per le strade di campagna), ormai erano le 20:30 e faceva già abbondantemente scuro e procedevamo io dietro a lui a una velocità di 70/80 Km/h. A peggiorare la situazione c'era il vento che soffiava a raffiche rendendo quindi difficoltosa la guida e imponendo quindi di stare in mezzo alla corsia (in una strada che di corsie ne ha una sola). Ad un certo punto, facendo una curva a sinistra sbuca all'improvviso una macchina, e, siccome era in mezzo, ha subito allargato la traiettoria in modo da schivare la macchina, ma così facendo è andato nel fosso (per fortuna vuoto) e poi ha sbattuto contro un palo. Non ho intenzione di continuare il racconto un po' perché sarebbe troppo lungo e un po' perché non è questo l'argomento del post, dico solo che non è morto (come potrebbe far pensare il titolo, anzi faccio le corna) e sembra fuori pericolo anche se dovrà vedersela con due costole rotte e un polmone perforato. Vorrei soffermarmi sulle sensazioni provate in quel momento. Inizialmente infatti non mi ero accorto della gravità della situazione. Ho intuito qualcosa quando mi ha chiesto steso sulla riva del fosso di chiamare l'ambulanza. Da allora la relativa calma si è trasformata in ansia e tensione abbastanza sostenuta. Così cercando di togliermi casco e guanti il più in fretta ripassavo a mente tutte le indicazioni che avevo studiato 7 mesi prima all'esame della patente: controlla che non abbia perso conoscenza, digli di stare fermo, di respirare, non muoverlo e non togliergli il casco. E così senza neanche sapere cosa dire ma chiamando lo stesso il 118 (prima quello di Cremona che mi ha passato la chiamata a quello di Viadana) cercando di mantenere la calma e ragionando razionalmente. Di li a poco una volta arrivata l'ambulanza e ormai passata l'ansia, ma non la preoccupazione, ho cominciato a riflettere sull'accaduto. Era stato intelligente lasciare che un ragazzo che non prendeva in mano la moto da tre mesi e mezzo stesse davanti facendo strada ed io dietro a seguirlo? Forse si visto che erano posti che conosceva meglio di me, forse no visto che ormai facevo buio, che c'era il vento a raffiche. E poi se ci fossi stato io, avrei avuto la prontezza, l'attenzione, le capacità per schivare sia la macchina che il fosso (o eventualmente il palo)? Mi sarei rotto così tanta roba dopo l'incidente, o mi sarei rotto più cose visto che lui era imbottito con due giacche mentre io ne avevo solo una? E ancora di chi era la colpa dell'accaduto, della macchina apparsa all'improvviso (ma che colpa ne aveva di essere semplicemente li in direzione opposta?), del mio amico che stava sul centro della strada per evitare che le raffiche di vento facessero quello che poi gli ha fatto la macchina? Probabilmente non avrò mai una risposta a queste domande, ma penso che questo non basterà a farmi smettere di pensarci su, anzi penso che questo episodio me lo ricorderò fino alla fine. AGGIORNAMENTO 28/12/2008 - Qualche giorno fa mi è arrivato il messaggio che finalmente è stato trasferito in reparto. Uh che bello così appena sto meglio (eh si, ho preso l'influenza proprio in questi giorni, che fortuna eh?) lo vado a trovare AGGIORNAMENTO 28/01/2009 - Finalmente Lunedì scorso mi ha fatto sapere che è tornato a casa, sono andato a trovarlo (rigorosamente in moto!) ed è stato uno dei migliori pomeriggi che avrei potuto passare. Che piacere vederlo di nuovo a casa!! |






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