Abile o non abile alla guida?pubblicato il 06/04/2008 @ 21:35 Finalmente ieri ho tenuto l'esame per la patente A1 e, miracolo, sono anche riuscito a passare.
Ieri mattina infatti mi sono svegliato alle 6:30 e una volta pronto, mi sono recato all'autoscuola Busi. Erano le 7 e dopo circa un quarto d'ora stavo su un pullman (lusetti) diretto alla motorizzazione di Mantova a ripassare la teoria. Siamo arrivati verso le 8:10 e dopo 10 minuti siamo entrati. Nonostante a casa avessi fatto tutti i bisogni, una volta entrato la prima cosa che ho cercato è stato un bagno (ora ho capito cosa vuol dire farsela sotto dalla paura). Dopodiché mi sono informato per sapere in quale gruppo ero (dato che gli esami si facevano in gruppi di circa 16 persone alla volta) e mi hanno risposto che ero nel terzo e penultimo gruppo.
L'attesa è durata circa due ore e mezzo, e così ne ho approfittato per ripassare e riguardare le cose che ricordavo di meno. Nel frattempo mi hanno presentato quello che sarebbe poi stato il mio "compagno di banco" durante l'esame, e mi hanno spiegato come passarsi le risposte ai quiz senza farsi scoprire dall'esaminatore (si usavano dei colpetti ai piedi: 1 colpetto voleva dire vero e due falso).
Molto curioso il profilo di questa persona: era uno straniero sui 20 anni, robusto che parlava abbastanza bene l'italiano. Ma il profilo a cui mi riferisco è quello psicologico: sembrava infatti che fosse disposto pure a regalarmi delle robe purché lo aiutassi; ha tirato in ballo la Playstation 3, l'Xbox 360 (immaginerete come ho reagito in quanto prodotta dalla Microsoft), un orologio prezioso (con la scusa che a lui non piaceva più, il che lascia molto riflettere). Al quelle proposte gli ho risposto che l'avrei aiutato, ma non avrei voluto in cambio alcunché, anche perché la questione sembrava sospetta e ai limiti della legalità (e forse anche un po' oltre). Per non parlare della "strana malattia" da cui era affetto, a causa della quale lui studiava, le cose le sapeva, ma se gli venivano chieste non le sapeva. Che strano che non abbiano ancora parlato di una malattia così grave in tv.
Tra una discussione e l'altra, tra il ripasso di un incrocio e dell'altro le 11 sono arrivate in fretta, ci siamo portati davanti all'entrata della stanza incriminata e abbiamo aspettato 5 lunghi minuti che ci facessero entrare.
L'ansia cresceva di secondo in secondo, alcune ragazze discutevano su cosa fosse peggio, se essere bocciati per cinque errori, appena sotto la sufficienza, o per molti di più, rassegnandosi così alla propria ignoranza. Finalmente ci fecero entrare uno alla volta, l'esaminatore controllava il documento d'identità, il foglio rosa, il certificato medico, poi inseriva dei dati, firmava dei fogli, ti restituiva una card simile al bancomat, e infine ti diceva dove andarti a sedere. La stanza aveva un ventina di banchi da scuola disposti in gruppi di due in quattro file, ognuno con un bel monitor touchscreen sopra (eh si... i quiz erano al computer).
Insieme al mio compagno siamo stati tra i primi ad entrare e abbiamo avuto tutto il tempo per regolare i monitor, provare i colpetti ai piedi e fargli la predica che tra le righe significava qualcosa come "io ti aiuto ma solo con alcune domande, quindi vedi di arrangiarti e di usare la testa". Dopo circa 20 minuti sono entrati tutti e l'esaminatore ha cominciato a spiegare come funziona, ha pio aggiunto che ognuno doveva fare per se e non farsi aiutare né tantomeno aiutare il proprio compagno (ma dai).
Abbiamo seguito un piccolo tutorial e poi abbiamo cominciato. Non ho fatto in tempo a rispondere al primo vero/falso che già il mio vicino mi chiedeva aiuto. Ancora non lo sapevo ma stavo per ritrovarmi a fare due esami contemporaneamente, dimezzando così il tempo a disposizione per rispondere a tutti e trenta i quesiti. E così ho fatto trenta minuti a rispondere indifferentemente ai miei quesiti e ai suoi senza quasi percepire la differenza tra gli uni e gli altri. Il bello è che "lui" ha tranquillamente finito con dieci minuti di anticipo, mentre io ho finito a qualcosa come 47 secondi dalla fine.
Appena ho finito è entrato uno dei nostri istruttori e si è messo a guardare il monitor del pc dell'esaminatore mentre l'esaminatore controllava i quiz. Subito dopo è venuto da me che ancora stavo pensando alle ultime risposte che potevano avermi tratto in inganno e mi ha chiesto <<Sei passato?>> <<Spero di si>> gli risposi. <<No no, te lo dico io... sei passato!>> <<E io?>> chiese il mio compagno. <<Si, anche te>>. Subito nei nostri volti hanno cominciato a delinearsi due sorrisi raggianti e ci siamo stretti la mano in segno del lavoro del sottoscr .... ehm .... di squadra.
Tranquillamente sono uscito, ho aspettato che consegnassero i fogli con i risultati e sono andato ad accertarmi che l'esito fosse realmente quello che mi era stato comunicato prima. Una volta accertatomi di ciò sono uscito, e ho scritto un messaggio di vittoria che poi ho mandato a una decina di persone. Le risposte sono state varie, da quello che diceva che se c'ero riuscito io poteva riuscirci anche lui (bell'amico) a quello che proponeva di far provare la moto a tutta la classe, ma non mi interessava, ormai ero ad un passo dalla patente (in effetti devo ancora tenere l'esame pratico, ma sono ottimista) ed ero felice come la pasqua, anche se cercavo di tenermelo dentro, soprattutto in presenza di gente che purtroppo non ce l'aveva fatta (alla quale non posso fare a meno di esprimere il mio dispiacere).
Mancava ancora un'ora prima di tornare a casa e il quarto gruppo stava tenendo l'ultimo esame e così ci siamo messi a parlare del più e del meno, di alcune domande bastarde, di altre che necessitavano prettamente d'intuito, e non so neanch'io come, sono riuscito involontariamente a cadere sul tema informatica, in cui ho avuto piacere sentendo gente che come me si lamentava del "nuovissimo e innovatissimo" sistema operativo dell'azienda della grande M.
Il ritorno è stato molto sereno, ero felice per ciò che ero riuscito a fare e dove altri avevano purtroppo "toppato" (non sapete quanti sono stati bocciati per cinque errori). In compenso domani ho intenzione di andare all'autoscuola per mettermi d'accordo per quanto riguarda le prove su strada e l'esame pratico, ma questa è un'altra storia.
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